MAGNIFICAT
A cura di Alessandra Santin
La lepre, la volpe, l’aquila, la cinciallegra e il pappagallo magnificano gli dei. Lodano Madre Natura per la bellezza della vita; il mistero della nascita; il calore dell’amicizia e della compagnia; la forza spietata con cui combattono la fame, la solitudine, la morte; l’impegno con cui costruiscono e difendono nidi e tane. Lodano la luce che accende i loro colori, oggi rinnovati dall’intervento di Sonia Strukul capace di indirizzare il loro sguardo verso noi umani. Ci osservano interrogativi questi esemplari, rivisitati da una tavolozza artefatta e puntinata, ci guardano in attesa di rivedere il nostro lato selvatico, istintivo, e libero quanto basta per comprendere i loro bisogni e il diritto di essere ciò che sono: animali vivi. Noi abbiamo dimenticato. Noi siamo addomesticati e piegati alla razionalità, al profitto e al consumo. Gli animali di Sonia Strukul magnificano gli dei di tutti, in particolare dei più umili e silenti, come il camaleonte e il cerbiatto che sono ignari del frastuono delle attività umane. Esistono evocando la bellezza della vita selvaggia che basta a se stessa. “Vedendo questa infinita bellezza il nostro spirito trabocca.” Sonia Strukul fa grandi cose attraverso i ritratti di animali. Ne sceglie alcuni a motivo del loro essere quasi invisibili nella nostra società che mercifica ogni cosa, e converte in niente le attività senza scopo, quelle che si fanno per la gioia della vita per la vita. Sonia Strukul mette in evidenza le grandi opere divine nei più piccoli a scapito dei potenti. Questa sua ricerca annuncia la necessità di un rovesciamento dei valori. L’artista sceglie la vita animale per realizzare grandi progetti, -disperdere gli uomini dal cuore superbo; rovesciare dai troni i potenti, innalzare gli umili, … capovolgere le situazioni acquisite, l’orgoglio, la potenza, la ricchezza per sostituirle con chi fa professione di umiltà-. Queste le parole del noto Magnificat, che è un cantico contenuto nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché ha donato Speranza e Misericordia e per il Suo modello di Giustizia. Le sue parole di questi tempi meritano più di qualche riflessione. Il tema della bellezza animale, che satura gli spazi nelle opere di Sonia Strukul, è da intendersi come indizio di una sacralità laica, una fiamma nuova, un messaggio che legittima la speranza in un nuovo rinascimento, profondo, che avverte il bisogno di un cambiamento epocale e rivendica all’arte il diritto-dovere di interrogare l’uomo e il modello culturale in atto. La ricerca di Sonia Strukul traccia il destino di una nuova generazione, attiva “fra i tempi” e fra le visioni totalizzanti della ragione, ancora illuministica. Insieme agli animali l’uomo di oggi può assistere alla nascita di una nuova coscienza, in cui il reale e l’ideale si confrontano e conquistano nuovi linguaggi. Il loro colore corrisponde al desiderio di un nuovo approdo, umano e animale insieme. Sonia Strukul ne percepisce la necessità e lo esprime oltre il nero degli sfondi, in una luminosità generosa che sposta l’attenzione più in là, sulle specie animali che hanno la forza metaforica, capace di rivelare un senso nuovo delle cose. L’enigma animale magnifica la Natura, magnifica la possibilità di una nuova Cultura, rinata alla bellezza della libertà. Alessandra Santin 6 giugno 2022
giovedì 9 giugno 2022
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